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Visualizzazione dei post da luglio, 2017

Non è più il Santo Curato d’Ars il modello di prete della “nuova Chiesa”

È più che mai evidente che a papa Francesco — il cui governo della Chiesa assomiglia più ad un generalato che ad un pontificato — piace come modello di sacerdote quello che viene chiamato il “prete scomodo”, ovvero quel prete politicamente corretto che non ama la Chiesa cattolica così com’è, ma vuole cambiarla. Eppure i pontefici degli ultimi 150 anni, immediati predecessori di Francesco, hanno indicato in San Giovanni Maria Vianney, il Curato d’Ars, il modello del sacerdote cattolico, fedele a Cristo e innamorato della Chiesa. Non siamo stati gli unici a condividere chi, molto saggiamente e umilmente, supplicava al santo Padre Francesco, di non “canonizzare” modelli di prete come Mazzolari e Milani, clicca qui , qui una testimonianza ben documentata sul caso Don Milani, e anche qui . Sia ben chiaro che non abbiamo nulla contro il “prete di strada”, o contro quei sacerdoti che si sono battuti per i diritti sociali degli uomini. Il problema non è la giusta battaglia sociale di quest...

L’ebreo don Lorenzo Milani? [a 50 anni dalla morte]

50 anni dalla morte di don Milani Recentemente, nel mese di luglio del 2017, con la visita di papa Bergoglio a Barbiana sulla tomba di don Lorenzo Milani (Firenze 27 maggio 1923 – 26 giugno 1967), è tornato alla ribalta il “problema don Milani”. Comunemente don Milani è visto come un prete contestatore, filo-proletario, socialisteggiante, ma ciò non è tutto. Don Milani giudaizzante Nel 2013 è uscito un libro, molto ben documentato, di Paolo Levrero intitolato  L’ebreo don Milani  (Genova, Il Melangolo 1 ), che apre una visuale nuova e più ampia, la quale sta alla radice dell’impegno sociale e socialista dell’ex parroco di Barbiana. Nel presente articolo mi baso su di esso per far un po’ di luce su questa figura, che è poliedrica, apparentemente contraddittoria e della quale non era ben conosciuto l’aspetto giudaizzante , che è stato messo molto bene in rilievo dal Levrero. La contraddizione del “giudeo-cristianesimo” Il libro “muove dalla tesi che il suo t...

Il nuovo Pantheon dei martiri di papa Francesco

(di  Roberto de Mattei ) Tra i tanti “gruppi di lavoro” costituiti da papa Francesco c’è la  Commissione mista di Esperti croati cattolici e serbi ortodossi per una rilettura in comune della figura del Cardinale Alojzije Stepinac, Arcivescovo di Zagabria  che, nei giorni 12 e 13 luglio 2017, ha tenuto, presso la  Domus Sanctae Marthae  in Vaticano, la sua ultima riunione, sotto la presidenza del padre Bernard Ardura, presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche. Il comunicato congiunto della Commissione, pubblicato dalla Sala Stampa della Santa Sede il 13 luglio, afferma che « lo studio della vita del Cardinale Stepinac ha insegnato che nella storia tutte le Chiese hanno crudelmente sofferto diverse persecuzioni e hanno i loro martiri e confessori della fede. A tale riguardo, i membri della Commissione hanno convenuto sulla eventualità di una futura collaborazione, in vista di un’opera comune, per condividere la memoria dei martiri e dei confessor...

“Solo un cieco può negare che nella Chiesa ci sia grande confusione”. Intervista al cardinale Caffarra

Bologna.  “Credo che vadano chiarite diverse cose. La lettera – e i  dubia  allegati – è stata lungamente riflettuta, per mesi, e lungamente discussa tra di noi. Per quanto mi riguarda, è stata anche lungamente pregata davanti al Santissimo Sacramento”. Il cardinale Carlo Caffarra premette questo, prima di iniziare la lunga conversazione con il Foglio sull’ormai celebre lettera “dei quattro cardinali” inviata al Papa per chiedergli chiarimenti in relazione ad  Amoris laetitia , l’esortazione che ha tirato le somme del doppio Sinodo sulla famiglia e che tanto dibattito – non sempre con garbo ed eleganza – ha scatenato dentro e fuori le mura vaticane. “Eravamo consapevoli che il gesto che stavamo compiendo era molto serio. Le nostre preoccupazioni erano due. La prima era di non scandalizzare i piccoli nella fede. Per noi pastori questo è un dovere fondamentale. La seconda preoccupazione era che nessuna persona, credente o non credente, potesse trovare nella let...