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Visualizzazione dei post da 2016

Lutero: una "idea pazza" evoluta in eresia e scisma - di Jorge Mario Bergoglio -1985

Molte volte sant'Ignazio è stato definito il bastione della Controriforma. In questo c'è del vero, ma […] i gesuiti erano più impensieriti da Calvino che da Lutero. […] Avevano colto con sagacia che lì si annidava il vero pericolo per la Chiesa. Calvino è stato il grande pensatore della Riforma protestante, colui che l'ha organizzata e l'ha portata sul piano della cultura, della società e della Chiesa; ha plasmato un'organizzazione che Lutero non si era proposto. Questi, il tedesco impetuoso che probabilmente aveva progettato tutt'al più di dare vita a una Chiesa nazionale, viene riletto e riorganizzato da quel francese freddo, un genio latino versato nella giurisprudenza, che era Calvino. Lutero era visto come un eretico. Calvino, in più, come uno scismatico. Mi spiego. L'eresia – per usare la definizione di Chesterton – è un'idea buona che è impazzita. Quando la Chiesa non può guarirne la pazzia, allora l'eresia si trasforma in uno scisma. L...

Bergogliate

Papa Francesco Gli altri Papi È vero che le norme generali presentano un bene che non si deve mai disattendere né trascurare, ma nella loro formulazione non possono abbracciare assolutamente tutte le situazioni particolari. Francesco, Amoris Laetia Ci si chiederà come la legge morale , che è universale , può bastare , e nello stesso tempo essere vincolante in un caso singolare, il quale nella sua situazione concreta è sempre unico e di “ una volta” . Lo può e lo fa , perché giustamente a causa della sua universalità la legge morale comprende necessariamente ed “intenzionalmente”   tutti i casi particolari , all’interno dei quali si verificano i suoi concetti. E in questi casi numerosissimi lo fa con una logica così concludente , che la stessa coscienza del semplice fedele vede immediatamente e con piena certezza la decisione da prendere .. . Non c’è da esaminare. Qualunque sia la situazione individuale, non c’è altro esito che obbedire. Pio XII , discorso 18 Aprile 1952 ...

Il Modernismo é intrinsecamente perverso e non é lecita nessuna cooperazione con esso

Pubblicato il   19 ottobre 2016 di   doncurzionitoglia “Non si deve attaccare frontalmente il nemico, ma bisogna invischiarlo nei compromessi” ~  (Lenin) Analogia tra comunismo e modernismo Pio XI, nell’Enciclica Divini Redemptoris Missio del 19 marzo 1937, ha condannato il comunismo come “intrinsecamente perverso” in quanto teoreticamente materialista e ateo; conseguentemente ha proibito ogni collaborazione anche soltanto pratica con esso. Il comunismo è innanzitutto una prassi, ma non è privo di teoria. Quindi agire assieme ai comunisti significa accettare implicitamente la loro teoresi (“cogitare sequitur esse”) cadendo, così, nella trappola tesa dal marxismo per accalappiare i cristiani ingenui, che stringono la mano tesa loro dal comunismo. Si può applicare al comunismo l’assioma “lex orandi, lex credendi”, ossia si crede come si prega (e viceversa). In tal modo, se si agisce assieme ai comunisti si inizia a pensare come i comunisti, come chi preg...

Buttiglione traduce papa Francesco. Ma dal Cile un filosofo lo boccia

Ricevo e pubblico. L'autore, nato e cresciuto in Venezuela, emigrato in Cile, filosofo, insegna nella Pontificia Universidad Católica de Chile e dirige il Centro de Estudios Tomistas della Universidad Santo Tomás. Ha un blog di nome " El abejorro ". Settimo Cielo ha pubblicato tempo fa un suo  commento  sul ruolo della Chiesa nella crisi del Venezuela. Questa che segue è la sua critica all'interpretazione di "Amoris laetitia" fatta da  Rocco Buttiglione  su "L'Osservatore Romano", un'interpretazione condivisa e apprezzata da vescovi e cardinali vicini a papa Francesco, tra i quali l'arcivescovo di Chicago  Blase Cupich , prossimo a ricevere la porpora. Dal 18 ottobre il professor Buttiglione è titolare di una nuova cattedra di filosofia e storia delle istituzioni europee intitolata a Giovanni Paolo II, nella Pontificia università lateranense di Roma. * UNA RISPOSTA ALL'INTERPRETAZIONE DI "AMORIS LAETITIA" ...
Gentile Magister, sono una consacrata nella vita eremitica e sto seguendo molto attentamente e, per quanto umanamente possibile senza pregiudizi, il dibattito sulla comunione ai divorziati risposati, per capire se un'eventuale decisione del papa a questo riguardo rientri davvero nelle sue prerogative – il potere delle chiavi –, oppure se di queste chiavi se ne voglia fare un duplicato all'insaputa, si fa per dire, del Padrone di casa, per introdurvi, con l'inganno, chi non ha l'abito nuziale (Mt 22, 1-14), venendo così meno alla fiducia accordata. Desidero sottoporle un ragionamento molto semplice nella forma, ma essenziale nel contenuto per cercare di cogliere il cuore del problema. Se la Chiesa dà la possibilità di comunicarsi a chi, non potendo percorrere la strada dell'annullamento del precedente matrimonio, si è sposato civilmente o convive con un'altra persona, pur essendo sacramentalmente unito sempre al primo coniuge (“una sola carne” dice il Pa...