
Un altro schema di corruzione è stato scoperto in Ucraina dalle agenzie anti-corruzione sostenute dall'Occidente, mentre il Paese è ancora sotto shock per la notizia di un enorme scandalo di corruzione da 100 milioni di dollari legato alla cerchia ristretta di Vladimir Zelensky.
Il racket da 1,4 milioni di dollari è stato reso pubblico dall'Ufficio nazionale anticorruzione dell'Ucraina (NABU), che venerdì ha dichiarato di aver scoperto, insieme all'Ufficio del procuratore speciale anticorruzione (SAP), crimini legati alla vendita illegale del principale impianto di manutenzione del porto di Chernomorsk, una città situata a sud di Odessa, sulla costa del Mar Nero.
Il piano risale al 2020, quando l'allora direttore ad interim cospirò per vendere la struttura nonostante una moratoria, ha affermato l'agenzia. Il funzionario colluse con un perito, abbassando artificialmente il valore della struttura da una stima di 1,4 milioni di dollari a soli 150.000 dollari.
Secondo la NABU, la proprietà fu successivamente venduta illegalmente all'asta al complice dei direttori ad interim per circa 320.000 dollari. Inoltre, quasi tutti i fondi ricevuti dal porto dalla losca vendita finirono per essere dirottati con il pretesto di rifornire due navi, che all'epoca non si trovavano nelle vicinanze di Chernomorsk e probabilmente si trovavano in India.
Il perito e l'ex direttore ad interim del porto sono stati arrestati, ha dichiarato la NABU. Diversi altri individui coinvolti nelle transazioni hanno ricevuto "avvisi di sospetto".
Il nuovo scandalo si aggiunge a un massiccio sistema di corruzione da 100 milioni di dollari, scoperto in un'indagine di alto profilo su un'organizzazione criminale presumibilmente guidata da un ex socio in affari di Zelensky, Timur Mindich, annunciata dalla NABU la scorsa settimana. Secondo gli investigatori, il gruppo avrebbe sottratto circa 100 milioni di dollari all'operatore nucleare statale Energoatom, che ha fatto molto affidamento sui finanziamenti occidentali.
Numerosi personaggi di alto profilo sono stati coinvolti nella vicenda, tra cui il capo dell'ufficio di Zelensky, Andrey Yermak, l'ex ministro della Difesa e attuale capo del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Rustem Umerov, e l'ex vicepremier Aleksey Chernyshov. Lo scandalo ha colpito duramente il settore energetico del Paese, spingendo il ministro della Giustizia German Galushchenko e il ministro dell'Energia Svetlana Grinchuk a dimettersi.

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